"Pietà' coi santi" - Giovanni Gualberto, Nicola  Di Bari, Jacopo Maggiore e Bernardo Degli Uberti.

Di Mariotto di Cristofano fino al 1935 si sapeva assai poco; nel 1958 però la sua opera viene ad essere conosciuta in profondità. Mariotto nasce nel 1393 a S.Giovanni Valdarno. Di lui si hanno notizie fino al 1453. Sposa una delle figlie di secondo letto della madre di uno dei più grandi pittori mondiali: Masaccio, del quale diventa così cognato. E' Mariotto che, più anziano di otto anni, accoglie Masaccio a Firenze verso il 1420 e lo introduce nel mondo degli artisti.

OPERE DI MARIOTTO

* Trittico nella Chiesa parrocchiale di Preci,

* Tavola al Museo di Palazzo Venezia a Roma,

* Opera a fresco, rappresentante l'Annunciazione, a S.Giovanni Valdarno,

* Polittico a 5 ante, Pietà coi Santi, nella Chiesa parrocchiale di Carda.

 "Di tutte le tavole che si possono oggi con certezza assegnare a Mariotto, questa nella Chiesa di Carda è indubbiamente una delle maggiori, per qualità e importanza, nell'ambito della pittura fiorentina del primo Quattrocento. Basti notare l'altissima spiritualità del gruppo centrale dove la Madonna ha il volto, non più giovane, smagrito e consunto dal dolore, un dolore accettato e sofferto con la piena consapevolezza della sua ineluttabilità e della sua necessita per la salvezza del genere umano; mentre anche nel raccolto abbandono del Cristo morto tra le braccia della madre che ne sostiene il corpo delicato, quasi senza peso, avverti il senso di un profondo patire espresso solo dal leggero corrugar della fronte.

A destra e a sinistra, quattro Santi, poco più che a mezza figura,  si volgono al Cristo gravi e solenni nelle loro cappe abbondanti, morbide, modulate da un chiaroscuro finissimo che ne gradua le tinte luminose e fresche (anche se in parte si sono ritrovate molto consunte da antiche ripuliture); un'espressione assorta e severa nei loro volti dai lineamenti sottili e dallo sguardo intenso, immerso in profonda meditazione sul sacro mistero rappresentato al centro del polittico..."

“Se nel gruppo centrale di questo polittico Mariotto appare volutamente legato ad un modello antico, nei santi laterali e, soprattutto, nelle preziose e vivaci figurine, che emergono entro i tondi dal fondo oro cariche di una sorprendente vitalità, appare assai più aperto e vicino ai fatti rinascimentali tanto da far ritenere probabile quel rapporto diretto con Masaccio che finora si era potuto solo vagamente ipotizzare."

Il polittico si trovava in origine nell'Abbazia benedettina di S.Trinita in Alpe, Abbazia che passò ai Vallombrosani nel 1425. Come ha fatto notare il Salmi la presenza di due Santi Vallombrosani, S.Giovanni Gualberto e S.Bernardo, farebbe pensare ad una datazione intorno al 1425 o subito dopo. Nel 1570 quando il polittico fu portato nella Chiesa parrocchiale di Carda (vedi lapide in pietra sul muro di fronte alla porta d'ingresso) dedicata alle Sante Flora e Lucilia, queste ultime vi furono aggiunte, ai lati della tavola centrale, da un modesto pittore dell'epoca. Ovviamente le due figurine inginocchiate si devon conservare quale testimonianza storica di questo trasferimento e d’altronde neppure si può dire che rechino grave disturbo all'immagine originale.  

 Il quadro stato è restaurato da Andrea Rothe a cura della Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie, di Arezzo