Rimuginando 2 di Don Carlo

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Pubblicato su Foglielunghe N.143 del 23 novembre 2006

Cellule staminali. Grande rumore,discussioni accanite, dibattiti… addirittura un referendum sulle cellule staminali senza le quali, sembra, non si possa andare avanti. Cellule quindi che si devono cercare dovunque sia possibile, in particolare nel cordone ombelicale una volta avvenuto il parto ma siccome sono così importanti si deve anche cercare di ottenerle producendo in laboratorio embrioni umani, embrioni destinati così non alla nascita, come natura vorrebbe, ma alla produzioni di queste cellule staminali senza le quali siamo messi proprio male.

L’odore di falso, di imbroglio pareva di sentircelo in tutta questa propaganda insistente e difatti…

Si parla, si strepita, si pretende, si esige, si minaccia, ci si straccia le vesti quando qualcuno: gente arretrata, in particolare i cristiani, che non dovrebbe neanche parlare, dice che: cellule staminali si ma non produrre embrioni umani per questo.

E poi cosa succede? In pratica ce se ne infischia altamente di queste cellule staminali, non servono più all’imbroglio, si buttano ai cani o ai gatti o nei rifiuti ospedalieri. I cordoni ombelicali delle nostre ultime partorienti hanno fatto questa fine nonostante le partorienti avessero espresso la volontà di utilizzo per le cellule staminali. Perché questo succede? Perché se partorisci di sabato o di Domenica il cordone ombelicale non può essere conservato fino al lunedì e quindi: via.

Se l’ostetrica che assiste al parto non è, per così dire, abilitata all’uso del cordone ombelicale, cordone: via.

Ora, essendo il reparto di Ostetricia di Bibbiena una dei migliori e più efficienti, viene da pensare che quanto detto succeda anche da altre parti.

I confronti, le discussioni a noi non servono per approfondire e chiarire i problemi, non ci servono per fare qualcosa di concreto: ci servono per azzuffarci, per farci belli, per andare in tv o sui giornali, per i soliti, astuti, infantili, barbosi giochetti politici e niente altro che… il latte ai ginocchi!

Se queste cellule staminali sono così preziose e ricche di possibilità per tanti problemi del nostro corpo e su questo non credo ci siano dubbi perché queste cellule staminali che la natura mette gratuitamente a nostra disposizione le buttiamo ai cani?! Semplice: per mancanza di una organizzazione funzionale.

E allora sembra chiaro che la posta in gioco di tutto il dibattito e del referendum fosse un’altra: vogliamo fare quello che ci pare con gli embrioni umani (fra l’altro sembra un commercio niente male!), vogliamo mettere il bavaglio alla gente arretrata, vogliamo mettere in difficoltà questo o quel partito e per questo utilizziamo anche le cellule staminali……

E’ vero : in Italia c’è delle gente arretrata.

Informazione non data. Ogni tanto capita di venire informati che i NucleiAntiSofisticazioni hanno sequestrato quantità notevoli di vino o olio o grano o farina o pasta o altri alimentari. Sequestrati perchè comunque, per cause più o meno gravi più o meno dannose alla salute del consumatore non potevano essere assolutamente messi in vendita.

E quando senti queste notizie i pensieri sono tre : 1° meno male che l’hanno scoperti, 2° eh, chissà quanti ce ne sono che non vengono scoperti… 3° che poi per me è diventato il primo: ma perché non dicono sotto quale marca questi prodotti vengono venduti, sotto quale marca si vendono il pane o la pasta fatta con quel grano, a quale cantina sé stato venduto quel vino che non si può vendere….? Mai una volta che si senta dire: sono stati sequestrati 100 quintali di pasta marca, che so: “Buon sapore” o altra marca. La pasta sequestrata non verrà più messa in commercio (e mi par d’aver sentito che, comunque, fra l’accertamento della sofisticazione e il blocco delle vendite passi un certo tempo..) ma di sicuro in commercio c’è ancora una certa quantità di quella pasta “Buon sapore!” e in commercio ci resterà fino a quando non sarà stata tutta comprata e può succedere che io consumatore che pure sono al corrente del sequestro di pasta adulterata compri proprio quella non sapendone la marca!

Parole. E’ già la seconda o terza volta che leggo o ascolto la parola “martire” usata per gli attentatori islamici cioè quegli attentatori sono stati chiamati “martiri”. Vogliamo scherzare o che altro?! Quando si parla di martire, in particolare nel campo religioso, si parla di un testimone della propria fede o religione disposto a dare la propria vita pur di restare fedele alla propria religione E’ un martire chi preferisce essere ucciso piuttosto che rinnegare la propria fede.

Chi per la propria fede uccide qualcun altro non è un martire: è un omicida. Le parole non le possiamo usare come ci pare a noi altrimenti non ci intenderemo: se io dico “coltello” e per coltello intendo la “forchetta” e l’altro mi da un coltello invece di darmi una forchetta l’ignorante non è l’altro!

In ogni cultura le parole hanno un loro significato preciso, significato che devi conoscere e rispettare se usi quelle parole. Se altre culture danno a una parola un significato diverso da quello della mia cultura, niente da dire: è bene, necessario conoscere questo significato diverso ma non per questo io cambio il significato di quella parola nella mia cultura. O no? Nella nostra cultura “matrimonio” è l’unione legale o sacramentale fra una donna e un uomo. Una unione fra una donna e una donna o fra un uomo e un uomo o fra un omosessuale e un omosessuale puoi chiamarla come vuoi ma non matrimonio, devi cercare una parola nuova, una parola cioè che non abbia già un suo significato preciso. Non puoi dire : è stato celebrato un matrimonio fra due uomini. Ho lo dici scherzando e allora manchi di rispetto e al matrimonio e ai due uomini o lo dici seriamente e allora sei ignorante nel senso che ignori il significato delle parole che usi. I significati delle parole non sono comunque immutabili e, anche se non in breve tempo, i significati possono cambiare: La zappa è una cosa e la vanga è un’altra cosa e non si possono confondere: le parole zappa e vanga sono molto diverse tra loro come anche la loro forma e il loro uso ma se per 50 anni gli arnesi vanga e zappa vengono usati e comprati da chi chiama vanga la zappa e chiama la zappa vanga allora, fra 50 anni, sarà normale chiamare zappa quella che una volta era la vanga e viceversa e così le due parole avranno cambiato significato e solo i vecchi, che da più di 50 anni non hanno usato né vanga né zappa, ricorderanno il vecchio significato di quelle parole (e saranno ancor più disorientati e critici, molto critici contro la società ma se non lavorano e non comprano e sono vecchi….).

L’uso, il non uso o un certo uso sono forze efficaci, vanno in profondità; producono anche mutamenti fisici: le mani di un muratore,di un agricoltore, di un boscaiolo non sono come quelle di un cassiere di banca; le braccia di un sollevatore di pesi non sono come quelle di un architetto. Le pinne di certi pesci son diventate le ali di certi uccelli.

Un rimuginamento a vanvera?  Probabilmente ma a pensarci un po’ porta a conclusioni inquietanti … o promettenti? Comunque importanti per la società, per il tempo in cui viviamo e quindi anche per noi…….