Il primo incontro sembrava presentarsi balordo: da Rassina erano già scorsi 7-8 chilometri di una strada che, toccata Pieve Socana e attraversato Castel Focognano, continuava a salire... e ancora niente. All'improvviso, dalla cima del Poggio: eccolo, laggiù, al centro di una vallata. Ne valeva la pena! CARDA (710 m. sul livello del mare, Comune di Castel Focognano, Provincia di Arezzo) più che un paese costruito da uomini sembra un prodotto della natura come i castagni o il maggio e anzi si può dire che proprio questo paesino lì nel centro che da pienezza e un più profondo significato al verde intenso, al giallo variegato, al bianco morbido che di stagione in stagione riempiono e profumano la zona. CARDA sembra esser lì da sempre.

Di sicuro c'è da più di mille anni, come testimonia una breve notizia in una pergamena dell'Archivio Capitolare Aretino datata 21 Ottobre 943; ma sulla base di alcuni dati di carattere archeologico (presenza etrusca a S.Maria in Carda, tracce tardo - etrusche a CARDA, resti di un primitivo centro abitato poco distante dal paese) e con le notizie storiche che ci parlano di una invasione in Toscana da parte dei Longobardi nel 570-575 possibile azzardare un ipotesi che fa risalire l'origine di CARDA agli inizi del Seicento (secolo VII°): i Longobardi, scendendo dal Poggio alla Forca hanno distrutto o saccheggiato il villaggio ai Casolari e questa popolazione fuggendo s’è arroccata sopra un grande scoglio non molto distante ma facilmente difendibile. CARDA è costruita su una punta rocciosa.

Nel 1385, sempre da una pergamena dell'Archivio Capitolare, sappiamo che "CARDA un castello forte, con 60 uomini, tutti Guelfi e fedeli sempre al Comune fiorentino, uomini quelli di CARDA da tenersi cari". In quel tempo, CARDA ha una popolazione di circa 250 abitanti; nel 1551 gli abitanti sono 320; nel 1674, 326; nel 1833, 313; nel 1931, 386; e poi la popolazione è andata diminuendo continuamente. Una popolazione quella cardese che dai primi del Millenovecento fino all'ultima guerra ha vissuto sulla propria pelle il problema dell'emigrazione per lavoro e certo questo un motivo che spiega l'ospitalità e la cordialità dei Cardesi e una loro mentalità aperta e tollerante, non comune in un piccolo paese di montagna. Oggi la forza lavoro dei Cardesi, pur non abbondante, si esprime in vari settori, quello operaio, (con donne e uomini pendolari fra CARDA e il piano;) quello boschivo(e sull'iniziativa privata, dalla legna per ardere ai tavolini e con operai dipendenti dalla Comunità Montana; nel settore dell'artigianato per così dire industriale:(impresa edile, idraulico, sartoriale, allevamento trote) nell'artigianato nel senso di lavoro d'arte: (scultura in legno); in quello ortofrutticolo ad uso domestico o quasi con prodotti non appariscenti ma di gran sapore: patate, noci, fagioli, mele; e anche cacio locale. Il paese vecchio, arroccato intorno alla chiesa e alla "contea" si presenta assai gradevole e pur non avendo monumenti particolari è bello da camminare e capace di far entrare, sia pure per un attimo, i visitatori più attenti nell'atmosfera di un passato che, per certi aspetti, vorremmo fosse futuro.

E i Cardesi vogliono che CARDA abbia un futuro e questa volontà è espressa, sollecitata, raccolta, resa operativa dalla Pro-Loco; Pro-Loco che ha curato questa pubblicazione e che ora diventata "CARDA VIVA" vi invita all'Estate Cardese.